L’orto in Condominio

L’orto in condominio

Verdura e frutta da coltivare in condominio: è possibile creare un orto condominiale in cui tutti i partecipanti di un condominio possano cooperare?  Oppure un piccolo orto sul proprio balcone?A cura di Fiorella CimaStudio Storebelt

Molti ne parlano ed è “evergreen”: parlando di orto condominiale parliamo infatti di una possibilità che ci regala il ”vivere in modo ecologico ed ecosostenibile”. Tema attuale, che ha avuto il suo risveglio in tempi passati e i suoi momenti migliori nelle ultime decadi del secolo scorso, per poi, con alti e bassi, tornare alla luce in tempi recenti. Le prime domande che vengono da farsi sono “può essere un’occasione? può essere utile per me e per il mio ambiente? posso davvero risparmiare?

Se partiamo dall’idea di coltivare frutta e verdura sul nostro balcone o in un’area condominiale perché la moda del momento vuole così, potremmo facilmente cadere nella trappola del fare scelte ambientali solo perché sono di tendenza. Passata l’euforia del momento potremmo non esserne soddisfatti, potremmo pensare che è stata una cosa di poco momento che lascia il tempo che trova, che non ha certo cambiato né noi, né il nostro balcone, né il nostro bistrattato pianeta in cui pur dobbiamo viverci.

A questo proposito credo che tutti noi siamo d’accordo che un ambiente più sano, meno inquinato e più solare è ciò che vorremmo davvero, o no?  Se sì, senza dover affrontare sforzi titanici né necessariamente fare dell’ambiente il proprio unico pensiero, dovremo partire dall’idea di coltivare frutta e verdura con un altro spirito. In questo modo ci sentiremo soddisfatti e in più lo stile ecologico ci ripagherà.

Ecco perché voglio parlarvi di orto condominiale e di orto urbano, vedremo che i due concetti possono convergere.

Iniziamo dall’orto condominiale.

Chi vive in condominio spesso ha l’errata convinzione che l’essere “co-domino” si debba limitare ad un senso letterale del termine, cioè il possedere una proprietà comune all’interno di un palazzo, nel quale ognuno conduce individualmente la propria vita. La nostra unità immobiliare è come fosse la nostra isola personale lambita da parti comuni a noi “estranee” e da spazi contigui alle altre unità immobiliari che, in genere, non ci devono creare problemi.

Da questa concezione nascono spesso problemi e conflitti.

Ma esistono anche condomìni in cui le persone si rispettano vicendevolmente e, addirittura, si aiutano e cooperano per il raggiungimento di obiettivi comuni.

Com’è possibile?

In questi condomìni l’amministratore e i condomini hanno saputo valorizzare laorti_urbani_quarto_oggiaro vita in comune e questo ha reso il clima di quello stabile sereno.

Ne è un esempio lampante l’esperienza “pilota” di Quarto Oggiaro, quartiere della periferia nord di Milano, dove 60 famiglie sono state coinvolte in un progetto, promosso dal Comune e da alcune associazioni onlus , (associazioni Ambiente Acqua onlus, Villaggio Nostrale  e Il Laboratorio) in collaborazione con la Fondazione Cariplo. Il progetto offre la possibilità di coltivare orti urbani nei condomìni aderenti: nei cortili dei condomìni che hanno aderito al progetto sono state poste delle compostiere per raccogliere la frazione umida e verde dei rifiuti da cui si ricava il compost da utilizzare negli orti medesimi, localizzati negli spazi comuni dei condomìni.bosco_verticale_milano

L’orto urbano condominiale può dunque diventare un luogo moderno, dove si coltivano sostenibilità e coesione sociale e perché no il rispetto dell’ambiente.

Se vogliamo parlare di altre realizzazioni possiamo pensare al pur controverso progetto del ”Bosco Verticale” progettato dagli architetti dello Studio Boeri, forse uno dei primi esempi di condominio, almeno in Italia,  dove troviamo balconi e terrazze con alberi che favoriscono la diminuzione dei consumi energetici e facilitano la depurazione degli inquinanti nelle abitazioni e nell’ambiente urbano, attraverso l’assorbimento delle polveri sottili da parte delle piante. Il progetto punta inoltre a produrre e recuperare l’energia attraverso pannelli solari fotovoltaici e sistemi che usufruiscono dell’energia geotermica.

Ed è proprio di questi giorni la notizia che un team di giovani architetti newyorkesi – Studio Aprilli Design – ha proposto il progetto “Urban Skyfarm”, un edificio di 160 metri d’altezza disegnato come un albero, dove sono statstudio_aprili_skyfarme inserite fattorie idroponiche, giardini botanici, orti condominiali, mercati coperti e impianti per la produzione di energia rinnovabile. La scelta della forma di un albero, che è suddiviso in piani, oltre che a simboleggiare la natura, si è resa utile per suddividere in modo organizzato le sue componenti; così le radici dell’”albero” si prestano all’allestimento di mercati contadini per la vendita di prodotti coltivati ed altre attività rivolte al pubblico, ai piani inferiori, che rappresentano le foglie, troviamo le coltivazioni in serra, come il basilico, la rucola e il cavolo, per le quali si può ricorrere a un’illuminazione artificiale e così via… Il tutto è comunque pensato nell’ottica di creare un mercato ortofrutticolo a cui contribuiscono anche i cittadini, che possono affittare o acquistare un appezzamento per coltivare i propri ortaggi e portarseli a casa oppure venderli a prezzi concorrenziali all’interno del grande “albero”.

Ma senza andare troppo lontano perché non cominciamo proprio dal nostro balcone!

Come di consueto con gli amici e colleghi di Studio Storebelt, studiostorebelt.net abbiamo ideato un piccolo corso che possa dare a tutti la possibilità di coltivare qualcosa, magari in cassetta, sul proprio balcone, nello spazio che ognuno di noi ha a disposizione. Partendo proprio da zero, anche se non si ha il pollice verde. Magari con l’ambizione di produrre una piccola coltivazione a Km Zero per noi stessi e per le nostre famiglie.

Potremo coltivare piantine di fragola, sedano,  pomodori, insalate di                                              pomodori_cuore_di_bue_km_0

vario tipo, melanzane, anche rosse o magari quella violetta di Firenze, cipolle e così via.

La soddisfazione di aver creato un proprio orto, anche piccolo, può essere grande!

I prodotti che decideremo di coltivare li potremo poi condividere a cena con i nostri amici e, perché no, magari organizzare anche un piccolo scambio con i vicini e, se abitiamo in condominio potremmo anche constatare un miglioramento del clima condominiale e in ogni caso un rafforzamento dei rapporti di vicinato.

D’altronde, e questo fa parte della nuova coscienza ecologica di cui parlavo all’inizio, si stanno diffondendo le esperienze di “nuova agricoltura”, con il ritorno alla coltivazione della terra da parte di molti giovani e meno giovani (meglio adulti?). Negli ultimi anni, infatti, si è resa evidente la tendenza a rafforzare l’organizzazione dei cosiddetti Mercati Contadini (organizzati e gestiti dai produttori locali, che propongono i propri prodotti direttamente al consumatore finale) e gli Spacci degli Agricoltori, a cui si sono aggiunte altre iniziative promosse anche dai consumatori, come i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) di produzione e consumo, cioè di tutte quelle forme organizzative in cui i piccoli produttori agricoli hanno la possibilità di entrare in contatto diretto con i consumatori per valorizzare appieno le proprie produzioni.

In conclusione perché non provare l’ebbrezza e la soddisfazione di far qualcosa per l’ambiente ma contemporaneamente anche per noi stessi e per chi ci vive attorno, imparando a coltivare frutta e verdura in modo semplice ed naturale?

due righe su dfiorella_cimai me

Sono un’appassionata di nuove tecnologieseguo da tempo con molto interesse le evoluzioni del mondo ITdi internetdell’e-learningdell’e-teaching e della comunicazione per il web. Realizzo per diletto semplici siti web e li personalizzo. Ho un mio blog. Nelle mie attività e nei miei hobby cerco sempre di unire l’innovazione tecnologica ai valori di sostenibilità e ambientecreatività e comunicazione. Altri miei interessi? viaggi e turismo “sostenibili”astronomiafantascienzacinemamusicalettura di saggi e romanzi chequando possomi diletto anche a scriveremi piace inl uotoil trekking e…amo cucinare (mi piace scoprire e sperimentare le ricette casalinghe della nonna,ma anche piatti insoliti e creativi)!“ founder at Studio Storebelt – partner at Toolkit Consulting – professional consultant and trainer www.studiostorebelt.net “

 

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